Il candidato ideale
Ieri parlavo con un talent scout che confessava con molta semplicità che spesso per individuare un dato profilo professionale si trovava a guardare circa 300 curriculum vitae al giorno. Solo la sua esperienza faceva sì che a colpo d’occhio si rendesse conto di quelli da approfondire e quelli da scartare immediatamente per quel determinato profilo.
La verità è che il mestiere di selezionatore non è riproducibile da un programma software, quando si tratta di risorse umane l’esperienza del professionista non è quantificabile in un algoritmo.
Il numero di curriculum analizzati (300) però ci da alcune notizie importanti:
- il tempo concesso alla maggior parte dei curriculum è minimo, si tratta di infatti di individuare 2 o 3 informazioni discriminanti per capire se è il caso di proseguire la lettura o si può direttamente scartare.
- non è possibile sostituire la lettura con una banale ricerca per parole chiave. Bisogna sempre valutare il contesto in cui l’informazione è data. Le parole chiave non ti fanno capire l’esperienza di una persona e la varietà di offerta non ti permette di individuare poche semplici chiavi con cui effettuare la ricerca.
- trovare l’informazione non è scontato anche a causa del formato variabile del curriculum vitae. Ad esempio la collocazione del titolo di studio o delle lingue conosciute è molto varia e in genere bisogna scorrere tutto il testo per individuarla.
- non è possibile classificare i curriculum a priori perché la “bontà” del candidato dipende in maniera molto precisa dalla posizione offerta, da qui la necessità di riesaminare ogni volta file già visionati.
- dato che i curriculum scartati sono la maggioranza, un filtro di ricerca che tenga conto del contesto, ossia della semantica che circonda le informazioni richieste, permetterebbe di concentrarsi sui curriculum che possono realmente portare a trovare il candidato ideale.
- ridurre il numero di curriculum da analizzare scartando immediatamente quelli non utili presenta un enorme risparmio di tempo per il selezionatore, che può concentrarsi sul suo effettivo lavoro di cercare la persona giusta per quella specifica posizione invece che filtrare i candidati non adatti.
La classificazione automatica e la ricerca semantica trovano nel campo della selezione del personale un’ottima applicazione, coadiuvando il lavoro del professionista in modo da fargli risparmiare una parte ripetitiva e poco specializzata del lavoro di ricerca dei talenti e permettendogli di concentrare le sue risorse sul reale valore aggiunto che può dare un talent scout ad alta professionalità.
Opus è il software per le hr che implementa queste funzionalità, permettendo al selezionatore di trovare i candidati migliori grazie alla classificazione automatica e alla semantica. La selezione curriculum vitae diventa facile, così!